Parte dalle mani del Sindaco di Castelnuovo di Farfa la protesta nei confronti di APS.
LA LETTERA
Egr. sig. Presidente,
le scrivo per formulare la mia personale protesta nei confronti delle bollette idriche emesse da parte della vostra società nel comune di Castelnuovo di Farfa nonché sull’applicazione delle tariffe idriche attualmente in vigore. In questi giorni, senza nessuna ragione tecnica comprensibile a noi essere umani identificati come utenti consumatori, sono state emesse delle bollette con dei consumi sovrastimati accendendo una protesta unanime dei cittadini che si sono visti recapitare delle bollette con dei costi eccessivi inveendo altresì contro l’amministrazione comunale che si trova costretta a dare delle presunte spiegazioni subendo di fatto anche essa questo tsunami.
Il comune di Castelnuovo di Farfa non è socio di APS ma dal primo luglio del 2019 ha conferito la gestione del servizio idrico stante accordi assunti precedentemente.
Come amministratore ho avuto sin dall’inizio delle forti perplessità, manifestate anche in assise pubbliche, sia sulla gestione che sulle tariffe applicate in quanto le stesse hanno determinato un aumento in media del 20/25% a carico dei miei concittadini ma, pur subendo tale passaggio, ci siamo impegnati a consegnarvi un data-base aggiornato necessario per permettere alla società che lei rappresenta di iniziare la gestione limitando al minimo i margini di errore.
Purtroppo ad oggi debbo constatare che tutti i miei dubbi sono stati confermati in questi 11 mesi di gestione in quanto sono state emesse due bollette con dei consumi sovrastimati senza tener conto dei consumi medi messi a voi a disposizione dagli uffici comunali creando imbarazzo all’amministrazione comunale e disaggi a tutti gli utenti costretti o a raggiungere i vostri uffici sino a Rieti o ad inviare mail o comunicare con il numero verde per chiedere una rettifica della bolletta.
L’emissione di bollette senza un principio logico a noi comprensibile, manifestano una insensibilità da parte di un’azienda pubblica ma evidenzia chiaramente il solo principio di far cassa sulle spalle dei cittadini colpiti psicologicamente ed economicamente da una grave pandemia che ci vede ancora coinvolti.
Credo che una società pubblica che si rispetti debba tener conto di tali aspetti, anzi ritengo che la mission della stessa, oltre ad offrire e garantire il servizio idrico debba avere anche uno scopo di mutualità a favore ed a garanzia degli utenti, altresì verrebbe meno il principio pubblicistico, pertanto sarebbe stato opportuno ritardare l’emissione delle bollette aspettando ed investendo risorse su letture reali, oppure applicare dei consumi stimati ponderati alla media degli anni precedenti, evitando disagi, incomprensioni e inutili bollette di rettifica cui necessariamente dovrete emettere.
Infine, signor Presidente vorrei aprire un fronte sul costo del servizio, comprendo che il costo del servizio deve pareggiare i costi di gestione ma comprendo anche da Sindaco di un piccolissimo Comune che continuando su questa politica manageriale, cui forse i conti sono sfuggiti di mano, a solo pochi anni dalla costituzione, i cittadini non riusciranno più a sostenere delle bollette con costi eccessivi per un bene di prima necessità.
Egregio Presidente lei rappresenta un CDA politico, è qui la politica deve fare la differenza, soprattutto in questo periodo di ristrettezze economiche dettate dalla crisi sanitaria che stiamo vivendo, con delle scelte coraggiose a favore dei cittadini, bisogna avere il coraggio e la forza di abbassare le tariffe, utilizzando parte del ristoro legato all’utilizzo del Peschiera, bisogna avere il coraggio e la forza di intraprendere delle politiche gestionali pronte a diminuire i costi di gestione della macchina amministrativa pur garantendone quell’efficienza che i comuni con grandi sacrifici e forza di abnegazione di amministratori garantivano, bisogna avere il coraggio di investire sul territorio altrimenti se continuiamo a far pagare a peso d’oro un servizio cui ripeto, eroga un bene di prima necessità, tra qualche anno avremmo cittadini non in grado di far fronte a sostenere il costo di un bene che garantisce quei parametri minimi di sopravvivenza e avremmo dei paesi abbandonati con seconde case inabitate che rappresenteranno un lusso solo per pochi eletti rimarcando quel confine sociale tra ricchezza e povertà cui il nostro paese soprattutto in questa fase storica non può permettersi.
Questa rappresenta personalmente la sfida più dura cui saremo chiamati come amministratori, a garanzia di uno stato sociale limitando le disuguaglianze ed offrendo servizi essenziali e vitali.
Il Sindaco
Dott. Luca Zonetti