Quest’anno con un significato carico di rispetto e gratitudine per coloro che stanno combattendo quotidianamente per salvare vite umane.
Solo oggi, con l’emergenza legata alla pandemia da Covid 19 scopriamo che, tra le tante ricorrenze c’è anche la Giornata Internazionale degli Infermieri, celebrata ogni anno nel giorno della nascita di Florence Nightingale. L’infermiera, nata il 12 maggio 1820, è infatti ritenuta la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.
“L’infermieristica non è semplicemente tecnica, ma un sapere che coinvolge anima, mente e immaginazione”, scrisse la Nightingale.
Uomini e donne in prima linea, negli ospedali, al fianco dei medici e molto spesso senza le adeguate protezioni individuali. “Non eroi, ma professionisti”, si sente dire spesso. Ognuno può attribuire il termine che più sente suo. Ma nel corso di questa pandemia abbiamo imparato a conoscere lo spirito che li sostiene, il il coraggio che li muove e la passione per il loro lavoro.
Va ricordato che circa 12 mila sono stati gli infermieri contagiati dal nuovo coronavirus, 39 i deceduti, di cui 4 suicidi. Sono numeri che non possiamo dimenticare perché dietro questi numeri ci sono persone e famiglie.
In occasione del bicentenario l’Oms ha proclamato il 2020 “Anno internazionale dell’Infermiere e dell’Ostetrica”, sottolineando l’assoluta importanza delle professioni della sanità ancor prima che l’emergenza Coronavirus la evidenziasse.
A queste persone che hanno scelto il mestiere di salvare altre vite, va la nostra riconoscenza in questo momento difficile.
Grazie!
Foto: Asl Rieti