Alle 3,32 del 6 aprile 2009 il devastante terremoto colpì L’Aquila e l’Abruzzo.
Nella notte di domenica 6 aprile, la città ha ricordato i 309 morti nel sisma. Una scossa di magnitudo 6.3 non concesse scampo a residenti del capoluogo e di molte frazioni della periferia.
In Piazza Duomo si è svolta una toccante cerimonia, condizionata dalla restrizioni legate all’emergenza Coronavirus, ma non per questo meno significativa. Non essendo possibile l’intimo rito collettivo della fiaccolata si è proceduto all’illuminazione dei luoghi simbolo del centro storico simbolo della tragedia del 2009: via XX Settembre, Casa dello Studente, Piazzale Paoli, via D’Annunzio e Convitto.
Un fascio di luce azzurra è stato proiettato verso il cielo e ha illuminato piazza Duomo, luogo di svolgimento della breve celebrazione.
Alle 19, invece, il sindaco Pierluigi Biondi e l’arcivescovo metropolita, cardinale Giuseppe Petrocchi, hanno deposto un ramoscello d’ulivo benedetto sul luogo dove sorgeva la Casa dello Studente e dove persero la vita 8 studenti.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha voluto essere idealmente presente rivolgendo un monito ad aquilani e abruzzesi. Un messaggio a loro e a tutto l’Italia: “La ricostruzione de L’Aquila resta una priorità e un impegno inderogabile per la Repubblica. I cittadini hanno diritto al compimento delle opere in cantiere, al ritorno completo e libero della vita di comunità, alla piena rinascita della loro città”.